Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 13 maggio 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Nuovi oligonucleotidi nelle terapie delle patologie del sistema nervoso centrale. È passato un quarto di secolo da quando gli oligonucleotidi sono stati sperimentati per la prima volta sul cervello di mammiferi vivi per modulare l’espressione genica. Ma il primo dei nuovi farmaci oligonucleotidici (nusinersen/Spinraza) è stato approvato dalla FDA verso la fine dello scorso anno (2016) e vari altri composti sono nella fase di sperimentazione clinica. Il rilancio delle terapie con oligonucleotidi è dovuto ai progressi della chimica strutturale e alla scoperta di nuove vie terapeutiche che possono essere modulate specificamente ed efficacemente da queste molecole. La possibilità di introdurre i farmaci oligonucleotidici attraverso la barriera ematoencefalica ha consentito di superare un vecchio problema. La verifica sperimentale umana ha evidenziato insolite proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche di questi composti, inclusi complessi meccanismi di captazione attiva, bassa esposizione sistemica, emivita estremamente lunga, accumulo e rilascio da depositi subcellulari. Khorkova e Wahlestedt fanno il punto sullo stato della ricerca in questo campo. [Cfr. Nature Biotechnology 35 (3): 249-263, 2017].

 

Nuova terapia per la depressione basata sull’effetto della luce sulle vie che regolano l’umore. Sperimentazione animale e osservazioni cliniche hanno dimostrato la stretta associazione fra depressione e ridotta disponibilità di luce; in tali condizioni diminuisce infatti l’attività delle regioni cerebrali che controllano l’umore. Una nuova ipotesi lega la retina al locus coeruleus, la sede principale della noradrenalina cerebrale implicata nel circolo vizioso dei disturbi cronici da stress e nella patogenesi della depressione e di disturbi d’ansia associati a sintomi depressivi. Bowrey e colleghi discutono l’utilizzo di un nuovo strumento chemogenetico (DREADD, da Designer Receptors Exclusively Activated by Designer Drugs) per controllare precisamente il circuito retina-locus coeruleus. [Depress Anxiety May 10, doi:10.1002/da.22635, 2017].

 

Perché l’obesità è così frequente in chi ha avuto un disturbo post-traumatico da stress (PTSD)? Si è supposta la mediazione della dipendenza alcolica, invece un nuovo studio ha dimostrato che più gravi sono i sintomi del PTSD e più marcato è l’aumento di indice di massa corporea per effetto di bulimia compensativa, senza responsabilità dell’uso di alcool. [Cronce J. M., et al. Obesity 25 (4): 801-806, 2017].

 

Alterazioni del corpo calloso sono associate alla tendenza al suicidio nelle donne borderline. Alterazioni strutturali della principale connessione interemisferica sono state rilevate in donne affette da Disturbo Borderline della Personalità con tendenza al suicidio. Le aree interessate del corpo calloso corrispondono a regioni cerebrali implicate nella regolazione delle emozioni e nel controllo degli impulsi. [Lischke A., et al. Front Hum Neurosci. Apr 24; 11: 196, 2017]

 

Le trasgressioni morali corrompono le rappresentazioni neurali del valore. Sono stati realizzati esperimenti che hanno consentito trasgressioni morali in condizioni in cui era possibile danneggiare altri per un proprio guadagno. Insieme con la valutazione di altri parametri, è stata studiata la modulazione da parte delle decisioni morali della connettività funzionale fra la corteccia prefrontale laterale e la regione sensibile al profitto dello striato. La trasgressione ha portato alla corruzione del valore, realizzato mediante una svalutazione della ricompensa operata dalla modulazione da parte della corteccia prefrontale delle rappresentazioni di valore dello striato. [Crockett M. J., et al. Nature Neuroscience AOP May 01 - doi:10.1038/nn.4557, 2017].

 

Nello stress acuto intenso e prolungato è efficace un agonista recettoriale del neuropeptide Y. Nello stress acuto protratto già si adopera con successo l’infusione intranasale del neuropeptide Y (NPY). È stato ora sperimentato un agonista del recettore NPY1 [Leu(31)Pro(34)]NPY, verificando che è in grado di prevenire lo sviluppo dei cambiamenti comportamentali simil-depressivi e l’espressione genica ipotalamica indotta da stress acuto che precipita la fisiopatologia depressiva. La molecola ha dimostrato di possedere il potenziale terapeutico per prevenire anche lo sviluppo della de-regolazione del sistema CRH/HPA nel disturbo post-traumatico da stress (PTSD). [Front Neurosci. - AOP doi:10.3389/fnins.2017.00203, 2017].

 

Nella malattia di Parkinson il passo, più della cognizione, consente di prevedere il declino cognitivo. Nella previsione del declino in alcune aree della cognizione sono state messe a confronto la valutazione del passo e quella di alcuni processi cognitivi in 119 pazienti di recente diagnosticati di malattia di Parkinson. È noto che le alterazioni del passo consentono di prevedere negli anziani il declino cognitivo e lo sviluppo di demenza; su questa base Morris e colleghi ne hanno messo alla prova le capacità predittive nel Parkinson in fase clinica iniziale. Il passo è stato studiato in relazione a 5 domini: frequenza, ritmo, variabilità, asimmetria e controllo posturale; la valutazione cognitiva ha riguardato l’attenzione, l’attenzione fluttuante, la funzione esecutiva, la memoria visiva e la funzione visuspaziale. Dopo il primo esame, la valutazione è stata ripetuta a 18 mesi di distanza e poi a 36 mesi. Il risultato ha mostrato che la frequenza del passo, la sua variabilità e il controllo posturale consentivano di prevedere il declino nell’attenzione fluttuante e nella memoria visiva, mentre le valutazioni neuropsicologiche non fornivano indicazioni. L’impiego della semeiotica del passo, che ha avuto in Silvano Boccardi uno dei massimi esperti italiani, trova dunque un’ulteriore indicazione nella previsione del declino cognitivo dei parkinsoniani. [Cfr. Morris R., et al. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. - AOP 2017, May 3, doi:10.1093/gerona/glx071, 2017].

 

Notule

BM&L-13 maggio 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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